venerdì 21 marzo 2008

E dall'uovo spuntò pure Chivas...!!!

Ebbene si dopo anni di silenzio..con un tempismo in parallello perfetto, insieme al nostro ritorno sulla ribalta mediatica virtuale....torna anche il nostro alter ego satirico per eccellenza! CHIVAS PER SANT 'ANDREA.... http://chivaspersantandrea.spaces.live.com/

E' un ritorno che da un punto di vista ci rassicura...nel senso che non tutti possono fregiarsi di mantenere a distanza di anni una propria parodia ufficiale...la quale ha certo un intento satirico...ma che è anche secondo noi, senza presunzione, un modo di riconoscerci indirettamente, e da subito, una certa autorità e attenzione nel mondo dell' opinione locale...COME DIRE : QUANDO PARLA CIVITAS...QUALCOSA COMUNQUE LA DICE...

Per quanto riguarda l'invito che in quel blog si fà " a impistunarsi" con la " medicina.."
Be ..ci permettiamo di dissentire...oltre che per salvagurdare la propria salute...anche perchè in questo paese si dicono e si fanno già tante CA...VOLATE...da sobri e lucidi...figuriamoci al caldo opprimente di una pesante coltre pelosa...quindi il nostro invito è...:
USA CHIVAS ( il blog!)...MA RESPONSABILMENTE! BUONA PASQUA

Ecco un sincero augurio " PASQUALE..."

Pubblichiamo una lettera aperta di Pasquale Cosentino, avete presente il proprietario del Baghdad....Cafè... non della città!!! (se qualcuno non fosse a conoscenza dell' antefatto..vada qui
http://spiaggiadisantandrea.spaces.live.com/blog/cns!2F6545A1C7373310!868.entry#comment
giusto per non farci mancare nulla...è un po lunga ma mettetevi comodi...ne vale la pena credeteci...

Mi dispiace, ma non ci posso stare.
Dapprima il sig. Pino Stillo lancia il sasso verso di me nascondendo vergognosamente la mano, e mi chiama in causa nonostante io, già da qualche tempo, me ne stessi, disgustato dal pollaio politicante paesano, a sonnecchiare come un cane al sole che proverbialmente non è saggio stuzzicare. Subito dopo, messo al corrente di aver fatto l'ennesima figuraccia, pretende di aggiungere al danno la beffa.
Si ostina infatti ad usare un linguaggio (e un atteggiamento) infantile e allusivo, adoperando il grassetto mentre chiosa sull'identità dell'anonimo "che non deve essere necessariamente un uomo". E pretende di cavarsela asserendo che il riferimento - comunque irresponsabile e carognesco - è a Bagdad “come città”, tralasciando di menzionare le virgolette con cui ha vigliaccamente evidenziato il mio nome.
Perciò potremmo e dovremmo, a parer suo, star giocondi, in giorni di confronte e di cuzzupe, e chiudere ancora una volta occhi ed orecchie, lasciando a quelli come lui il gusto di dirigere la commedia a piacimento, stabilendo quando la polemica si può fare e quando invece risulta "inutile", magari in nome di quel surrogato di "pace" e di quella caricatura di "confronto civile" che dalle nostre parti (non mi stanco di ripeterlo) i furbi hanno sempre infine cercato come garanzia di poter fare, nel silenzio dei più, i propri porci comodi.
Mentre il primo vero “interesse del paese” è sapere cos’hanno in testa, e cos’hanno in tasca, coloro che da decenni pretendono di prendersi cura del nostro destino.
E mentre ci sono, purtroppo - non posso non rivendicarlo - in un paese sostanzialmente sottomesso, anche quelli come me, che non mi sono mai tirato indietro, e tutte le volte che ho visto che bisognava parlare ho parlato chiaro (anche su cose da sempre considerate tabù, mai affrontate prima, mai ad alta voce), sempre con la mia faccia, sempre senza pseudonimi o trucchi, spesso per iscritto, a futura memoria, col mio nome e cognome. Senza fare calcoli di schifosa convenienza, e senza frenare nemmeno, come vorrebbe una delle tante abitudini malate di questo posto, allorché mi hanno fatto smettere di vendere libri e ho cominciato, per conto mio, a vendere caffé. Al punto che il mio bar, spazio libero, laico, femminista, e pulito, giunto ormai al suo quinto anno di vita, è diventato un villaggio di Asterix, un'ossessione per i baroni ed un potenziale cattivo esempio per chi dei baroni ha ancora, incredibilmente, paura.
Detto questo, tanto per fare ancora una volta la mia parte, rilevo volentieri alcune questioni che meritano di essere approfondite senza passare troppo in fretta in archivio, come vorrebbe forse lo stesso Stillo che incautamente le solleva.

La prima è il nesso tra lavoro e politica, che emerge allorché Stillo pretende di presentare se stesso non come uno che si è servito della politica, ma come uno che l'ha subita, patendo diverse presunte ostilità. Gli domando: si ricorda di quando esplicitava a chi, disoccupato ma non allineato, sentiva di esser trattato secondo criteri non equi, che gli incarichi si danno o non si danno "per motivi politici"? Ricorda l'elenco degli incarichi professionali, pubblicato, per mia volontà e sotto la mia responsabilità, sul giornalino di Civitas il 27.08.2002 a pag. 12? E Bagdad è solo una città oppure in questo paese è prima di tutto un posto di lavoro? Chi ha insegnato, e con quali metodi, e a quale scopo, alla maggior parte degli andreolesi, che con i maggiorenti, o con quelli che si credono tali, bisogna essere avveduti e accondiscendenti, perché tra il tacere e il parlare, tra l'adeguarsi e il dissentire, tra il collaborare e il contrariare passa la linea che separa l'essere favoriti dall'essere ostacolati e boicottati?

La seconda questione, riguarda, più in particolare, il rapporto tra la sua professione di medico e l’attività politica, che è anche questione di interesse pubblico, e che lui stesso dovrebbe avere, a questo punto, il coraggio di illustrare per intero, dalle origini, quando già visitava a Sant'Andrea essendo titolare altrove, fino ai giorni nostri, passando per l'indisponibilità a intervenire, come vicesindaco, per risolvere, con l'affitto dell'ambulatorio (che sempre era stato affittato ed oggi ancora è affittato), un problema non tanto dell'altro medico di base (suo fratello secondo il giuramento di Ippocrate) quanto dei suoi pazienti più anziani. Altre domande: ha mai inviato raccomandate con avviso di ricevimento per ricusare qualche suo assistito "per motivi politici"? E’ informato (e disposto nel caso a fare doverosamente nomi e cognomi) sull’esistenza di qualcuno, tra i pazienti di chicchessia, in qualche modo indotto o costretto a fare la scelta del medico valutando presunte opportunità "politiche"? Cosa pensa della particolare delicatezza di certi ambiti, e della necessità di prendere tutti gli accorgimenti necessari perché, soprattutto in un piccolo paese, le persone più anziane o quelle più semplici e indifese non abbiano a correre il rischio di sentirsi in qualche modo “obbligate”? Più in generale, conosce, pensa, e vuol dire qualcosa su realtà in questo territorio nelle quali l’intreccio tra sanità e politica è diventato troppo stretto, pericolosamente stretto? Ha Pino Stillo la forza d'animo per parlare di queste cose, nella misura in cui sono connesse al suo ruolo pubblico, o pensa di poter giocare solo con il mio di lavoro, magari menzionando Bagdad col puerile pretesto di fare un po' di geografia?

La terza questione è quella del prezioso contributo, offerto ancora una volta sia da chi lo ha punzecchiato in modo anonimo sia da Stillo stesso quale amministratore con delega alla cultura (incarico presumo almeno questo non gratuito), perché anche la piazza virtuale andreolese (evidentemente sottoposta a monitoraggio continuo, come tutto il resto) diventasse, al di là delle intenzioni dei suoi curatori e creatori, esattamente come quella reale: un territorio squallido, da utilizzare per i propri scopi di disinformazione e propaganda, utilissima per nascondersi, confondersi e confondere, cianciare, incensarsi, recapitare vili messaggi trasversali. Fingendo oltretutto, perché la perversione sia completa, di invocare coraggio, lealtà e trasparenza.
Ma fin qui niente di nuovo.
Nuovo è invece l'annuncio (di cui prendiamo fin d'ora, ad ogni buon conto, diligentemente nota) che Stillo fa del proprio ritiro dalla politica locale, reso, con due anni di anticipo, senza considerare che quando questo straziante commiato si consumerà, dopo 22 (ventidue) anni, avendo egli attraversato cinque sindacature, un dissesto, e almeno sei formazioni politiche diverse, di destra e di sinistra, proclamando e sostenendo tutto, e poi di tutto il contrario, sarà suo dovere presentare al popolo un bilancio conclusivo di tanta attività, e non potrà che essere un bilancio senza trucchi. Dovrà egli finalmente spiegare come ha trovato il paese nel 1988 e come lo starà lasciando nel 2010, quali sono i passi in avanti o quelli indietro che questo paese avrà fatto sul piano demografico, sociale, del lavoro, della previdenza, dello sviluppo, dell'ammodernamento dei servizi, della scuola, della crescita, della forza e freschezza delle idee, della speranza di futuro, dei diritti civili, della dignità e delle opportunità per le donne, della laicità. Dovrà illustrare la gestione di incarichi, contributi, assunzioni definitive, lavori temporanei, nomine, permute, concessioni, assegnazioni, gratifiche, incentivi, progetti, convenzioni, finanziamenti pubblici, patrocini, associazioni, e quant’altro. E lo farà naturalmente carte alla mano, senza pretendere di essere creduto honoris causa. Dovrà spiegare se vi saranno ancora caste, se i pensionati e gli operai staranno meglio o peggio dei medici, dei preti, degli affaristi, degli architetti e degli ingegneri, se si sarà concepito o programmato qualcosa per tutti e non solo per alcuni, se si potrà ancora essere commercianti solo per lavoro e non anche commercianti nell'anima, se gli strati più umili della popolazione saranno più lontani o più vicini alla responsabilità e alla consapevolezza, se ci sarà più o meno legalità, più o meno trasparenza, più o meno onestà intellettuale e pratica, maggiore o minore coscienza della propria dignità, se sarà più facile e più automatico essere onesti piuttosto che furbi, limpidi piuttosto che ambigui, sperimentatori piuttosto che ripetitori. E dovrà spiegare con quali azioni concrete, con quali comportamenti vissuti, al di là dei proclami, delle ostentazioni masturbatorie, delle omelie arroganti, delle bagattelle tradizionali ammuffite e miserabili, lui, con i suoi numerosi titoli accademici, avrà contribuito a quei risultati. Forse riuscirà ad accontentare i soliti servi della gleba con storielle di concerti, di processioni e di pro loco. Qualcuno di quelli che hanno sempre, e volentieri, il cappello in mano. Ma io scommetto di esserci ancora, tra due anni, per porre, col mio nome e cognome, le domande che ossessionano.
Fin qui il ragionamento politico, da cittadino. Altra cosa è invece la possibilità, che lo invito a cogliere, di tornare decorosamente sui suoi passi, non con una finta rettifica, ma chiedendo alla Polizia Postale di decifrare quell'indirizzo per far piena luce sull'intera natura di questo giochetto volgare, e poi rendere quell'indirizzo pubblico, porgendo a me le sue scuse. Fermo restando il fatto che io chiederò alla Procura che si vada ad aggiungere quest'ultima aggressione al fascicolo delle altre precedenti per le quali ho già chiesto che sia finalmente impedito, a chi riveste un ruolo pubblico e istituzionale, di interferire con la dignità ed il lavoro delle persone libere e per bene.
Distinti saluti.
Pasquale Cosentino

mercoledì 19 marzo 2008

QUESTIONE DI " CIVITAS..."

Arrivano da più parti, insieme agli apprezzamenti per il precedente intervento-volantino, anche rispettabilissme critiche al suddetto. Allorquando però la critica assume il tono un pò spocchioso di chi vuole far apparire quell' intervento un banale tentativo di "cavalcare l' onda.." del momento, appare doveroso fare alcune precisazioni.
L' associazione Civitas per Sant 'Andrea dal 2001 al 2005 ha prodotto una decina di numeri del suo organo di informazione ufficiale " Parrasuni" e circa altrettanti volantini (per non parlare dell' attività dell' allora minoranza consigliare con decine e decine di interrogazioni e quant'altro). In questi scritti sono stati pubblicati tutta una serie di considerazioni, e soprattutto tanti e tanti dati di fatto riscontrabili, sui quali i diretti interessati hanno loro sì...glissato con risposte, quando lo hanno fatto, stizzite e polemiche, mai smentendo quei dati, non potendolo peraltro fare.
Dal 2005 l' attività divigulgativa dell' associazione è obiettivamente e notevolmente rallentata per una serie di motivi, tra cui una fisiologica " stanchezza ", dopo anni in cui ci si è battuti da soli, in prima linea e sempre con la propria faccia;
Inoltre in seguito all' inequivocabile risultato elettorale alle elezioni comunali del 2005, abbiamo ritenuto che gli Andreolesi avessero dal loro punto di vista le idee ben chiare su ciò che volvano e che quindi il nostro sforzo nel cercare di fare un po più di luce, non fosse proprio necessario...e da qui l' idea di rimanere...vivi..ma sotto cenere.. Ci permettiamo però di dire, nel rispetto delle opinioni di tutti, che rimandiamo al mittente le accuse di "pretestuosità" e per conoscenza le rimandiamo anche all' indirizzo di coloro che le condividono.
Noi non aspettavamo proprio nulla per scrivere nulla.
Abbiamo già scritto e detto molto in passato, e più di quanto mai abbiano fatto tanti che ora si atteggiano a sottili pensatori dell'ultima ora...
Il fatto di aver deciso di rimanere dietro le quinte, magari anche per vedere se ci sia qualcuno che abbia il coraggio civile di andare davanti e metterci anche la sua faccia, non vuol dire che di tanto in tanto non possiamo prendere pubblica posizione, laddove avvenimenti eclatanti, che altri preferirebbero fossero minimizzati, meritino invece la giusta eco, vista anche la rilevanza in ambito sociale e politico locale, dei protagonisti...in campo.. e le loro responabilità conseguenti.
E si perchè vedete.. laddove qualcuno non l' avesse ancora capito..qui è proprio una questione di..." CIVITAS"... Distinti Saluti..

Questa volta non si poteva tacere...

Pubblichiamo, a grande richiesta di seguito, il volantino che è circolato nei giorni scorsi sottoforma cartacea.
Qualcuno dopo averlo letto ha riferito che..."è pesante...", che vi sono attacchi personali...
Non credo sia più pesante della mano del giudice sportivo...comunque mi preme ad onor del vero , dire che più di una persona ha affermato che vi sono scritte cose che molti pensano e pochi dicono....e questo mi sembra già un buono spunto di riflessione....A voi l'ardua sentenza, buona lettura.



Vi sono momenti in cui tacere il proprio disappunto davanti a certi squallidi avvenimenti ritengo sia civicamente inopportuno.

I fatti di Domenica 9 marzo, in seguito alla partita dell’ Andreolese rappresentano uno di questi momenti.
Si badi però, qui non si vuole fare un discorso moralistico riguardo la violenza sui campi di calcio…violenza insensata ed ingiustificabile aldilà di ogni sorta di provocazione…questo va da sè.
Premetto che io non c’ero, non ho visto di persona…guardavo in tv la nazionale di rugby…sport questo in cui ci si mena come fabbri durante la partita.. per poi stringersi la mano alla fine…comunque sia andata..

Nonostante però io non sia un testimone oculare dei fatti, ho avuto modo di visionare un video amatoriale, di parlare con chi ha visto, e soprattutto… di leggere le motivazioni dei provvedimenti disciplinari della LEGA…. http://www.lnd.it/index.php?page=nws_show_prov&id_lnd_news_cat=4&id_lnd_news=13304&p=401
Devo dire che in un primo momento mi è sembrato di leggere la sceneggiatura di un film di BUD SPENCER…poi però la riflessione si è fatta seria e più amara…e mi sono chiesto..
Ma sono davvero meravigliato di quanto successo…? devo dire di no…
Perché vedete secondo me il filo conduttore di questa triste vicenda , del suo epilogo e dei suoi protagonisti…di fatto è proprio ..la voglia di PROTAGONISMO..

Non il protagonismo virtuoso…di chi vuole esserci per FARE….ma quello di chi vuole esserci… per esserci… di chi DEVE esserci comunque.. di chi sente l’ esigenza di dare un’ immagine di sè possente, prepotente...e spesso travalicante anche i minimi principi di convivenza civile...per non parlare dell’uso della violenza fisica volta ad imporre le proprie ragioni, o meglio… i propri torti….

Perché vedete c’è proprio chi non può fare a meno di essere protagonista per sentirsi qualcuno…
..chi proprio non ce la fa a non appuntarsi i gradi del proprio effimero potere sul petto o sul braccio… o ad innalzasi da un pulpito …o magari entrambe le cose ..

Qualcuno potrà dire che non vi è nulla di male se quel potere è solamente ed esclusivamente frutto delle proprie capacità, determinazione e talento…
Ma vedete, io credo però che capacità, determinazione e talento, laddove anche siano evidenti, debbano essere comunque ed inderogabilmente accompagnati da altre qualità, per fare di un buono sportivo, di un buon cantante, o magari banalmente di un onesto e anonimo lavoratore se volete… di chiunque insomma…UN UOMO DEGNO di assumere RESPONSABILMENTE ruoli rappresentativi di valori importanti ed a maggior ragione, cariche pubbliche soprattutto di natura elettiva.
Queste qualità sono L’ ONESTA’ INELLETTUALE, L’ ABNEGAZIONE, L’ INTERESSE AL BENE COMUNE …L’ INDIPENDENZA, LA CAPACITA’ DI DISTINGUERE IL PROPRIO TORNACONTO DA QUELLO DELLA COLLETTIVITA’ CHE PAGA I TRIBUTI… E ALTRE COSE COSì…

A questo punto io mi chiedo: ha tali caratteristiche, che io ritengo scontate e dovute …chi cerca di nascondere maldestramente le proprie responsabilità, che vanno ben aldilà del malsano gesto del momento, visto anche il ruolo pubblico ricoperto…?

Non è proprio questione di onestà intellettuale, guardarsi allo specchio, magari quello appannato di uno spogliatoio, e prendere coscienza almeno a mente fredda e più lucida , delle proprie azioni , e
delle conseguenti responsabilità, invece che cercare di nasconderle con prese di posizioni pubbliche, che in un caso almeno rasentano a mio avviso il tono intimidatorio, tipico di chi è convinto che il potere insito nella carica pubblica che si rappresenta pro-tempore, misto magari banalmente alla propria innata arroganza, glielo consenta…?

Un tentativo tra l’ altro, posto in essere e maldestramente camuffato, reiterandolo durante una trasmissione televisiva locale, da difesa d’ufficio ( pubblico) dell’ immagine ferita del nostro paese, offesa e deturpata da una giornalismo rapace, a suo avviso, e troppo attento agli scoop di cronaca che lo vedono guarda caso PROTAGONISTA IN NEGATIVO ( sentenza disciplinare alla mano),
a scapito del risalto dovuto, sempre a suo avviso, da eventi artistico-culturali finanziati con soldi dei contribuenti, durante i quali EGLI SI ERGE a protagonista positivo e vincente davanti alla telecamera, al contrario ripudiata quella maledetta Domenica…poichè rea di riprendere a fini di sacrosanto diritto di cronaca , l’accaduto;

Dovrebbe far riflettere inoltre che, neanche in questo caso, l’ Assessore allo sport …riesca a rendersi conto che rivendicare così apertamente la realizzazione di una manifestazione di cui l’ associazione canora di cui egli è direttore artistico, è stata organizzatrice con il patrocinio dell’ amministrazione comunale, sia perlomeno inopportuno, nel momento in cui di tale amministrazione, sempre il nostro assessore.. è anche membro della giunta che ha deliberato il finanziamento di quell’ evento, e di altri in precedenza;

Inopportunità palese, a mio avviso, ad ogni mente pensante animata da buon senso, obiettività e senso civico.
Sono fatte salve e riconosciute ovviamente, la buona fede e l’osservanza scrupolosa di tutte le norme ed i regolamenti vigenti riguardo l’indistinta attribuzione di finanziamenti pubblici alle associazioni presenti sul territorio comunale da parte dei nostri amministratori.

A questo punto però le conclusioni cui giungo sono insite nelle domande che voglio porre a tutti gli andreolesi di buona volontà, e quindi a costo di risultare retorico… CHIEDO:

La possibilità di fatto, più che la capacità ed il merito comprovati dalle opere,
di aggregare attorno al proprio nome un consenso elettorale, è l’ unico modo plausibile per discriminare la dignità etica e l’integrità morale di un qualunque cittadino che voglia impegnarsi in politica ?
qualità queste ultime necessarie per ricoprire cariche rappresentative di poteri e funzioni pubbliche e soprattutto per incarnare valori cui tutti dovremmo tendere, ed in alcun modo negoziabili…

Chiedo ancora agli Andreolesi se, indipendente da quelle che saranno le decisioni conseguenti delle persone coinvolte, essi siano pronti a cambiare registro…a vedere oltre il proprio orto… ad alzare la testa e guardare negli occhi le persone…i loro gesti...le loro azioni…e tutto il resto..

Chiedo loro infine, di dire se tali persone siano DEGNE DI CONTINUARE A RAPPRESENTARLI NELLE SEDI ISTITUZIONALI COME SE NULLA SIA ACCADUTO… COME SE NULLA ACCADA….PERCHE’ NULLA CAMBI…

ATTENDIAMO RISPOSTE ; Sant‘ Andrea 15 MARZO 2008
Il presidente

Ci siamo anche noi...

In seguito a molte richieste abbiamo ritenuto fosse il momento, di ritagliarci un piccolo spazio nell' universo sconfinato del libero pensiero... tra gli internauti.
A qualcuno probabilmente risulterà cosa gradita, ad altri cosa sgradita...per noi è semplicemente cosa buona giusta...
Buona lettura e... riflessione a tutti!